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INTERNATIONAL SOCCER
TRAMA E DETTAGLI
International Karate Plus non presenta alcuna trama documentata.
STORIA
QUANDO IL PALLONE ERA QUASI QUADRATO
Pubblicato nel 1983 dalla Commodore stessa, International Soccer rappresenta uno dei primissimi giochi sportivi di successo per il Commodore 64, e uno dei titoli sportivi più iconici dell’intera prima generazione di software per la piattaforma. Il gioco fu sviluppato da Andrew Spencer, un programmatore britannico che all’epoca lavorava per la Commodore International. Spencer, classe 1959, aveva un passato da appassionato di sport, e si avvicinò al mondo della programmazione per passione personale. Dopo aver lavorato su alcuni esperimenti amatoriali, ebbe l’opportunità di sviluppare un progetto completo direttamente per la Commodore, che all’epoca cercava di arricchire la sua offerta software con titoli in grado di dimostrare le capacità grafiche e sonore del neonato C64. International Soccer venne pubblicato su cartuccia, formato ancora poco diffuso nel mercato europeo ma molto apprezzato per la sua velocità di caricamento: niente più snervanti attese davanti al datassette.
Il gioco fu uno dei primi titoli a mostrare le potenzialità grafiche del VIC-II, il chip grafico del Commodore 64, in grado di gestire sprite multicolori e scrolling fluido. Spencer utilizzò questi strumenti in maniera pionieristica, realizzando animazioni sorprendentemente dettagliate per l’epoca. Nonostante l’apparente semplicità delle sue meccaniche, International Soccer mostrava un sorprendente livello di finezza tecnica per un gioco sportivo del 1983. Curiosamente, all’epoca del rilascio, non venne distribuito con licenze ufficiali di squadre o giocatori, e nemmeno con un manuale particolarmente dettagliato: il gioco era talmente intuitivo da non richiederne uno complesso.
Un aneddoto interessante riguarda proprio Andrew Spencer: dopo il successo del gioco, fondò una propria software house, la Andrew Spencer Studios, che nel 1989 pubblicò un altro titolo calcistico più sofisticato, Emlyn Hughes International Soccer, considerato idealmente un'evoluzione spirituale di questo primo lavoro. In un’intervista rilasciata anni dopo, Spencer raccontò di aver programmato International Soccer quasi interamente da solo nel corso di pochi mesi, lavorando spesso fino a notte fonda. La sua passione si riflette nella cura con cui sono stati realizzati i dettagli del gameplay e dell’animazione. L’impatto del gioco fu immediato: vendette bene, ottenne buone recensioni e conquistò velocemente la comunità di giocatori, tanto da essere incluso in numerose raccolte ufficiali Commodore.
Nonostante sia spesso oscurato nei ricordi dei più giovani da titoli calcistici più moderni come Sensible Soccer o FIFA International Soccer, International Soccer fu in realtà una delle fondamenta su cui si basò lo sviluppo del genere. Eppure, nel tempo, anche la critica ha sottolineato come il gioco mancasse completamente di un sistema di tornei, classifiche o veri campionati, elementi che già all’epoca cominciavano ad apparire in alcuni titoli per altre piattaforme, rendendolo meno longevo rispetto ai suoi contemporanei più ambiziosi. Tuttavia, resta un tassello imprescindibile nella storia del C64.
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L'OMINO CONTROLLATO DAL GIOCATORE CAMBIA SEMPRE IL COLORE DELLA MAGLIA RISPETTO AGLI ALTRI COMPONENTI DELLA SQUADRA
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GAMEPLAY
PIEDI QUADRATI MA TANTO CUORE
Il gameplay di International Soccer è tanto semplice quanto efficace, una sintesi di immediata comprensione e controllo pulito che ancora oggi sorprende per reattività e pulizia. Il giocatore controlla una squadra composta da sette calciatori, inclusi portiere e attaccanti, con un sistema di visuale orizzontale e scrolling fluido che permette di seguire l’azione da una metà campo all’altra senza soluzione di continuità. I controlli sono essenziali: un joystick con una direzione e un singolo tasto bastano per correre, passare, tirare e saltare. Un sistema di controllo quasi “zen”, che paradossalmente oggi risulta rinfrescante nella sua minimalità.
La CPU controlla l’altra squadra e propone sei diversi livelli di difficoltà, una caratteristica all’epoca molto apprezzata, poiché consentiva sia ai principianti sia agli utenti più esperti di trovare la sfida adatta alle proprie capacità. I livelli più alti non si limitano ad aumentare la velocità dell’intelligenza artificiale, ma anche la precisione e la capacità di pressing. L’IA, pur rudimentale se vista con occhi moderni, è sorprendentemente efficace nell’anticipare i movimenti del giocatore e nel creare situazioni di gioco mai completamente prevedibili.
Un aspetto particolarmente riuscito è la fisica del pallone, che pur essendo semplificata, riesce a restituire un convincente senso di peso e rimbalzo. Il sistema di passaggi è quasi inesistente – non ci sono passaggi direzionali reali – ma il gioco riesce comunque a simulare l’azione calcistica grazie all’impostazione dei movimenti e al posizionamento dinamico dei compagni. Ogni partita dura un tempo definito (di default circa 200 secondi), ma si può decidere la durata nel menù iniziale. I falli non esistono, né esistono rigori o cartellini: il gioco punta tutto sulla velocità dell’azione e sull’immediatezza, lasciando da parte ogni tentativo di simulazione.
, proprio questa semplicità fu anche oggetto di critiche da parte di alcune riviste specializzate dell’epoca. Alcuni recensori, come quelli di Zzap! e Commodore User, fecero notare l’assenza totale di modalità extra, come tornei, fasi a eliminazione o editor delle squadre. Una volta avviata una partita, il giocatore può solo scegliere il colore delle maglie e il livello di difficoltà, ma tutto si esaurisce nel classico “amichevole secco”. Nessun salvataggio, nessuna carriera, nessuna progressione. Alcuni appassionati tentarono persino, negli anni successivi, di modificare la ROM del gioco per introdurre campionati artigianali.
Nonostante queste limitazioni, il gameplay ha resistito incredibilmente bene alla prova del tempo. Proprio grazie alla sua immediatezza, International Soccer è uno dei pochi titoli sportivi dell’epoca che può essere ancora oggi giocato senza che il giocatore si senta completamente disorientato. Ed è proprio questo equilibrio tra semplicità e solidità a renderlo ancora così memorabile per chi lo ha conosciuto ai suoi tempi.
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AVETE NOTATO IL TABELLONE CON IL TEMPO E IL COLORE DEL RISULTATO? E' UGUALE AL COLORE DELLE MAGLIE DEI GIOCATORI!
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GRAFICA E SONORO
COLORI BRILLANTI E PUBBLICO IN DELIRIO (QUASI)
International Soccer fu considerato uno dei titoli visivamente più impressionanti del 1983. Il gioco sfrutta a fondo le capacità del chip VIC-II per offrire sprite grandi, colorati e ben animati, con movimenti sorprendentemente fluidi e naturali. I calciatori appaiono dettagliati, con animazioni di corsa, salto e tuffo del portiere ben distinte. Ogni squadra può essere personalizzata con una combinazione di colori per maglia e pantaloncini, permettendo anche incontri tra team dai colori sgargianti, in puro stile anni '80.
Lo sfondo è minimalista, ma non privo di tocchi di classe: le tribune, con il pubblico rappresentato da una folla statica ma multicolore, aggiungono un senso di atmosfera che pochi titoli dell’epoca riuscivano a replicare. Durante l’incontro, si nota anche un arbitro che corre in campo seguendo l’azione: un dettaglio quasi superfluo, ma che all’epoca fece scalpore per il livello di realismo visivo. L’animazione della rete che si gonfia quando si segna un gol è uno di quei piccoli momenti che restano impressi nella memoria dei giocatori, contribuendo a un senso di soddisfazione immediata.
Non meno notevole è la fluidità dello scrolling orizzontale, che accompagna il movimento della palla senza alcuna interruzione. In un periodo in cui molti giochi calcistici presentavano schermate fisse o scrolling scattoso, International Soccer fece un netto salto di qualità. I colori sono ben scelti e sfruttano l’intera palette del C64 in modo bilanciato, evitando il classico effetto “arcobaleno” di molti giochi dell’epoca.
Il comparto sonoro, invece, è estremamente essenziale. Non ci sono musiche di sottofondo né durante la partita né nei menu: il gioco è accompagnato solo da effetti sonori minimali, come il rimbalzo del pallone, l’urlo del pubblico dopo un gol e il fischio dell’arbitro. Tutti questi suoni sono sintetizzati in maniera pulita ma spartana, e sebbene siano funzionali, non rappresentano certo un punto di forza. Alcuni recensori dell’epoca lamentarono l’assenza di una colonna sonora anche solo nei menu, elemento che avrebbe aggiunto personalità al titolo.
È curioso notare che il gioco non sfrutti affatto le capacità del SID (il celebre chip audio del C64) al suo massimo potenziale. Probabilmente, questo fu una scelta di priorità tecnica: Spencer si concentrò sull’ottimizzazione del codice grafico e sulla gestione dello scrolling, tralasciando gli aspetti musicali. Se la grafica era all’avanguardia, il sonoro si limitava al minimo indispensabile, creando un contrasto evidente che non passò inosservato nemmeno al pubblico dell’epoca.
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GOOOOOOOOOOOOOALLLLLLLLLL!!!!!!!
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LONGEVITA' E RIGIOCABILITA'
UN CALCIO AL TEMPO
La longevità di International Soccer dipende in larga parte dal tipo di giocatore che lo affronta. Per chi cerca una partita veloce e immediata, da affrontare contro un amico sul divano, il gioco è ancora oggi una fonte di divertimento puro. Grazie alla modalità due giocatori, il titolo si prestava – e si presta tuttora – a sessioni rapide ma intense di sfida diretta. Il controllo semplice, l’assenza di fronzoli e l’azione continua rendono ogni partita godibile, anche a distanza di decenni. Tuttavia, quando si esaurisce l’effetto novità o manca un avversario umano, l’esperienza tende a farsi ripetitiva.
Il principale limite strutturale sta proprio nell’assenza di una qualsiasi forma di progressione o varietà. Non ci sono tornei, né classifiche, e nemmeno una modalità arcade con più squadre da battere. Il giocatore può soltanto affrontare partite singole, scegliendo tra sei livelli di difficoltà. Dopo qualche decina di partite, anche i più appassionati tendono a sentire la mancanza di uno scopo più articolato. Questa mancanza fu già evidenziata all’epoca da diverse recensioni, che lodavano la qualità tecnica ma auspicavano l’introduzione di una qualche modalità “campionato” per aumentare la longevità.
La situazione migliora sensibilmente quando si gioca in due: contro un avversario umano, il titolo si trasforma quasi in un piccolo “party game” ante litteram. Le sfide diventano serrate, e la semplicità del sistema di controllo rende il gioco accessibile anche a chi non ha familiarità con il Commodore 64. Proprio per questo motivo, International Soccer è uno di quei titoli che spesso ritornano nelle serate nostalgiche tra amici o nei tornei amatoriali tra retroappassionati.
Negli anni successivi, alcuni programmatori amatoriali svilupparono versioni modificate del gioco, introducendo nuove squadre, colori personalizzati, loghi inventati e anche tentativi rudimentali di tornei. Ciò testimonia quanto l’impianto del gioco fosse solido, al punto da stimolare la creatività della comunità. Tuttavia, anche con queste modifiche, International Soccer resta un titolo essenzialmente arcade, privo di quegli elementi di profondità che oggi consideriamo fondamentali per la longevità.
In conclusione, se valutato come prodotto del suo tempo, International Soccer resta una pietra miliare. Ma se lo si osserva con occhi moderni, la sua rigidità strutturale e la mancanza di varietà ne limitano inevitabilmente la durata nel lungo periodo. È un gioco da riscoprire con piacere, da apprezzare per ciò che ha significato, ma anche da abbandonare senza rimpianti dopo l’ennesimo 3-0 rifilato all’amico di sempre. Un classico, sì, ma con un fischio finale ormai passato.
• Animazioni fluide e realistiche per l’epoca
• Sei livelli di difficoltà
• Possibilità di personalizzare i colori delle squadre
• Assenza totale di modalità torneo o campionato
• Nessun passaggio direzionale o controllo tattico
• Assenza di regolamento calcistico (falli, rigori, fuorigioco)
VOTO FINALE
7,5
INTERNATIONAL KARATE: LONGPLAY
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