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PITFALL!

Pitfall! è un gioco a piattaforme del 1982, in origine pubblicato per Atari 2600 da Activision e ideato da David Crane. Si tratta di uno dei videogame di maggiore successo durante il periodo degli anni 80. L'avventura probabilmente nacque sull'onda dei successi cinematografici della fine degli anni 70, che avevano come sfondo la scoperta di misteri e nuovi mondi da esplorare, tra i quali annoveriamo senza dubbio Indiana Jones e Guerre Stellari. E' in questo periodo che viene lanciato Pitfall!, considerato il primo vero platform game a sfondo avventuroso.
SVILUPPO
Peter Filiberti, David Crane
PUBBLICAZIONE
Actvision
DATA
1983
GENERE
Piattaforme
MODALITA'
Singolo
PIATTAFORME
Atari 2600, Atari 5200, Atari 8-bit, ColecoVision, MSX, Commodore 64, Intellivision, SG-1000, iOS, Android

BOX MOCKUP E TRAMA

PITFALL!

Per sapere qualcosa su Pitfall!, dobbiamo necessariamente rivolgerci al libretto di istruzioni, il quale ci spiega che il nostro alter-ego è un certo Pitfall Harry, famoso esploratore e cercatore di tesori.

Non vi sono ulteriori note di rilievo sulla trama di questo gioco, e questo probabilmente perchè non c'è nulla di più che la passione di un cercatore di tesori alla base di questa idea.

RECENSIONE

PITFALL!

Oggi ci dedichiamo ad un vero gioco "Retrò", al punto che sarà necessario tornare ai primi anni 80, e più precisamente nel 1982, per assistere alla nascita di questa pietra miliare dei videogiochi. Il mercato degli home computer è in forte fermento, con Atari che la fa da padrone e va alla grande con il suo Atari 2600. Era il tempo delle sale da gioco, dalle quali proveninvano poi le conversioni per gli ancora pochi sistemi casalinghi.

In questa realtà descritta a grandi linee (molto grandi, NdUranux), stava per fare capolino la variabile impazzita, o per lo meno che era in grado di fare impazzire tutti. Si, stiamo parlando del gioco che non era possibile trovare in sala giochi e che tutti avrebbero desiderato: Pitfall!.

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Usare le liane per superare un ostacolo da sempre un sacco di soddisfazione.

Secondo la leggenda, Pitfall! venne in sviluppato in appena mille ore dal mitico David Crane. L'idea venne quasi per caso da una procedura sviluppata dallo stesso David per gestire su schermo un omino animato a dovere. Dopo averlo visto in azione Crane decise che era possibile costruirgli attorno un'avventura ludica e scelse di ambientarla in una giungla, chiamando il protagonista Harry. Tralasciando le piuttosto palesi similitudini con Indiana Jones, del quale il nostro eroe digitale porta anche il nome, che cosa avrebbe potuto fare se non raccogliere tesori sperduti ?

In base a quando si racconta, la fase di ideazione del gioco ebbe a durare più o meno il tempo di un caffè, dopo di che Crane si concentrò solo nello sviluppo per le fantomatiche 1000 ore, consegnando così il gioco bello e pronto alla software house presso la quale lavorava, una certa Activision.

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Una breve sequenza che mostra come evitare gli ostacoli

Il gioco spopolò su Atari 2600, divenendo un titolo imperdibile e totalizzando un totale di 4.000.000 di copie vendute, nel 1982. Un successo tale che persino molte sofware house di oggi cederebbero l'anima al diavolo pur di ottenere. Ma sopra ogni cosa, Pitfall! rappresentò un vero e proprio cambio di passo per l'industria dei videogames, dando un importante impulso al genere platform, e apportando modifiche sostanziali che sarebbero poi state utilizzate in futuro come il salto, le corde oscillanti e i diversi piani di azione.

D'un tratto ci si rese conto che era possibile produrre videogames apprezzabili senza quello che sembrava un passaggio obbligato: l'esordio in sala giochi. Inoltre, Pitfall! era stato destinato alle macchine da gioco casalinghe ed era li a sdoganare il concetto vincolante secondo il quale una partita su un coin-op dovesse durare poco. Con i suoi 20 minuti filati (tempo massimo di gioco per partita, NdUranux), c'era tempo sufficiente per divertirsi a dovere!

I videogiocatori si sono dunque trovati a vivere a un'esperienza di gioco avvolgente e complessa, ma soprattutto inedita, e hanno reagito acquistando il gioco in massa, rendendolo una pietra miliare e trasformando Pitfall Harry in un icona del mondo dei videogame. Di fronte ad un successo di simili proporzioni era scontato che arrivassero conversioni di ogni genere tra le quali quella per Intellivision e Commodore 64, nonchè cloni più o meno azzeccati.

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Dietro l'ostacolo un lingotto d'oro attende di essere raccolto

Ora, andando a scalfire la superfice di questo splendido gioco, dovremmo tutti renderci conto che per un giocatore moderno, Pitfall! potrà anche sembrare dannatamente primitivo. Ma prime impressioni a parte, va ricordato che Crane dovette affrontare non poche difficoltà nel tentativo di far stare la sua creatura nello spazio limitato di una cartuccia, dandogli comunque un look che lo facesse sembrare accattivante. Con questo in mente, la semplice figura stilizzata, i rampicanti oscillanti e i serpenti che appaiono in Pitfall! dovrebbero essere considerati al pari di meraviglie dell'ingegneria, capaci di far saltare i giocatori dalla propria sedia.

E poi va ammesso: a volte è difficile dire esattamente cosa stai guardando quando si ha a che fare con giochi così vecchi, mentre in Pitfall! è quasi tutto facilmente identificabile: serpenti, scorpioni e coccodrilli compongono la fauna che popola la giungla e fa piacere notare che in molti casi sono persino animati. Il resto dell'ambientazione è all'altezza delle aspettative, con cunicoli sotterranei percorribili, scale, stagni e fossati a spezzare la monotonia di un avventura che se articolata su un singolo piano, avrebbo potuto trasmettere un certo senso di ripetitivà.

Pitfall! non è quel tipo di gioco che costringe il player a devastare un tasto con mani e piedi, ne quel software in cui vanno affrontati enigmi noiosi e che prosciugano il divertimento. Non c'è un boss da uccidere, un'equipaggiamento da indossare per diventare un power ranger, una tesoro da recuperare. Anzi no, perdono, il tesoro c'è. Ebbene si, Il motivo che ci porta a "ciondolare" per giungle infestate non è il nostro amore per la natura selvaggia e incontaminata, ma la necessità di recuperare 32 tesori, sparsi in 255 quadranti collegati tra loro orizzontalmente.

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Il dannato scorpione, l'incubo di Pitfall!

Avremo venti minuti per portare a termine questa frenetica raccolta, ma ne serviranno molti meno per capire che la difficoltà del titolo non è rappresentata dalla sua lunghezza o dal tempo a disposizione. In effetti, basteranno i primi ostacoli a farci comprendere come il segreto di Pitfall! stia tutto nella nostra capacità di ponderare in maniera pressochè perfetta movimenti e salti di Harry. Finire dentro un burrone o entrare in contatto con un rettile (che Dio abbia in gloria gli scorpioni di Pitfall!, NdUranux), è tutto fuorchè un evento raro, ve ne accorgerete.

Presto o tardi vi ritroverete a dover attraversare un quadrante ostico e che odiate particolarmente, per esempio quello dei coccodrilli, noti per aprire in maniera sincronizzata le fauci. In quel momento i tunnel sotterranei vi sembreranno la migliore alternativa per aggirare l'ostacolo. Ecco, è li che vi pentirete della vostra scelta, esattamente nel momento in cui vi renderete conto che i cunicoli sono infestati di scorpioni. Lo scorpione è l'unico nemico in movimento di tutto il gioco in grado di uccidervi, per evitarlo occorre tutta la perizia possibile, saltarlo troppo presto o troppo tardi significherà morire. Si tratta forse dell'unica oggettiva pecca che è possibile muovere al gameplay di Pitfall!

Altro aspetto negativo che potremmo evidenziare è la mancanza di brani audio. Pitfall! non è privo di effetti sonori memorabili: il melodico "urlo di Tarzan" che accompagna l'uso delle liane è semplicemente fantastico, e quando affronti le sordide mani della morte viene riprodotta una breve canzoncina che tanto ricorda il "tristo mietitore". Nel complesso però il gioco è abbastanza silenzioso a causa della mancanza di un sottofondo musicale, mentre la palette dei toni disponibili deve fare i conti con qualche limite di troppo. Non si tratta di una mancanza di poco conto, ma nei primi anni 80 era piuttosto comune incontrare videogames, anche di pregevole fattura, privi di accompagnamento audio.

In conclusione, se volete un po' di sano divertimento, spegnete quel dannato Prince of Persia che vi piace cosi' tanto. Date un po' di riposo a Mega Man. Dite a Mario di andare a sturare gabinetti da qualche altra parte. Prima che tutti gli eroi dei videogiochi di oggi diventassero famosi, Pitfall Harry era già alle prese con la sua epica avventura attraverso la giungla, e questo gli è valso non solo un posto nella storia dei giochi per computers e console, ma anche uno nel cuore di tutti i giocatori retrò del mondo.

VIDEO

PITFALL!: LONGPLAY

GRAFICA: 6

Sufficiente, ma ben lontana dallo sfruttamento delle potenzialità del C64.

GIOCABILITA': 6

Immersiva e dotata di controlli affidabili. Migliorabili alcune collisioni.

SONORO: 5

Buoni anche se limitati effetti sonori. Nessun accompagnamento musicale.

LONGEVITA': 8

Il patriarca dei platform che avrebbero invaso il mondo. Divertente ancora oggi, se affrontato con gli occhi della nostalgia.

VOTO FINALE

6,5

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